Cosa rende un’organizzazione solida, resiliente e in grado di prosperare nel lungo termine?
Qual è il vero valore delle relazioni professionali nelle nostre organizzazioni e come possono queste influire sul successo a lungo termine dell’azienda?
Negli ultimi anni, si è assistito a una serie di cambiamenti che hanno messo a dura prova le organizzazioni in tutto il mondo. Inizialmente, si temeva un’imminente ondata di licenziamenti causati dalla robotica e dall’intelligenza artificiale. Poi, il lungo periodo di lockdown a causa del Covid e il rallentamento economico globale hanno portato a nuove previsioni di milioni di perdite di lavoro.
Tuttavia, l’attuale scenario è completamente ribaltato: sempre più lavoratori (fino al 30-40%, secondo alcune statistiche) stanno valutando l’opzione di lasciare volontariamente il proprio impiego, anche in assenza di un’alternativa immediata.
Un numero significativo di lavoratori manifesta insoddisfazione per il proprio impiego, considerando i costi economici, psicologici e sociali legati al ritorno in ufficio dopo mesi di smart remote-working semplicemente insostenibili. Di conseguenza, molti di loro stanno cercando nuove strade, spesso intraprendendo attività imprenditoriali basate sui propri hobby e passioni. Questo fenomeno è noto come “YOLO Economy” (You Only Live Once) ed è strettamente collegato alla “Great Resignation”, che sta mettendo in crisi numerose organizzazioni incapaci di trattenere le proprie risorse e subendo una significativa perdita di competenze.
Dalle “persone al centro”… alle “relazioni al centro”
Nonostante la maggior parte delle aziende affermi di porre le “persone al centro” tra i propri valori e slogan, le statistiche rivelano che circa il 70-80% dei lavoratori è insoddisfatto e demotivato.
È quindi necessario che le organizzazioni non solo prestino attenzione alle persone, ma creino anche un’infrastruttura relazionale solida, una struttura di connessioni basata su relazioni efficaci tra i collaboratori.
Si tratta di relazioni professionali mature, paritarie, orientate verso un obiettivo comune, capaci di creare coesione e liberare l’organizzazione da giochi di potere, dinamiche psicologiche e altre forme di sabotaggio, sia consapevoli che inconsapevoli.
Se le persone abbandonano facilmente un’organizzazione, significa che i legami che le connettono a essa sono deboli o di scarsa qualità.
Infrastruttura relazionale: oltre la presenza fisica
Spesso si sostiene che le relazioni professionali si indeboliscano perché non tutti si trovano più nello stesso ufficio. Si crede che il minor numero di incontri casuali nei corridoi o durante le pause caffè abbia ridotto la comunicazione e l’allineamento reciproco. Tuttavia, è importante distinguere tra cause ed effetti. Il problema potrebbe risiedere nel fatto che, se le comunicazioni e le relazioni professionali dipendono esclusivamente dalla casualità degli incontri, allora probabilmente manca un’infrastruttura relazionale solida e processi di comunicazione consolidati. La presenza e la distanza sono concetti psicologici ed emotivi oltre che fisici: possiamo avere una persona nella stessa stanza e sentirne l’assenza e la distanza, o possiamo avere una persona in una videochiamata dall’altra parte del mondo e sentirne la presenza e la vicinanza.
Sono la presenza mentale ed emotiva, la sicurezza psicologica, l’empatia, i feedback, il senso di interdipendenza, il rispetto, la fiducia e il reciproco riconoscimento a nutrire le relazioni professionali, non solo la vicinanza fisica.
Le relazioni professionali solide come tessuti connettivi
Le comunicazioni e le relazioni informali in presenza sono importanti e svolgono una loro funzione, ma sono le relazioni professionali solide, orientate alla cooperazione e alla co-creazione di un obiettivo comune, a costituire il tessuto connettivo che tiene unita un’organizzazione e la rende solida. È necessario investire nella creazione di una mentalità e di strumenti che consentano alle persone di prendersi cura dell’intera rete di relazioni.
Lo sviluppo delle relazioni è un processo strategico, poiché mentre gli individui possono lasciare l’organizzazione, l’infrastruttura relazionale rimane un patrimonio che permette all’organizzazione di continuare a svilupparsi autonomamente e agli individui di crescere e svilupparsi all’interno di quelle relazioni.
L’infrastruttura relazionale come chiave di longevità organizzativa
Diverse ricerche, come quelle condotte dal MIT o da Google, dimostrano che il modello e la qualità delle interazioni all’interno delle organizzazioni contribuiscono in modo significativo all’eccellenza delle performance, più di personalità, esperienza, abilità o intelligenza individuale dei membri.
Inoltre, uno studio condotto su quasi 200 imprese ultracentenarie di successo in Italia ha evidenziato come “la corretta gestione degli aspetti relazionali incida profondamente sulla fisiologia della realtà imprenditoriale, influenzando la sostenibilità economica e la durabilità stessa. Spesso, le organizzazioni prosperano o falliscono per ragioni umane e sociali, piuttosto che per motivi strettamente economici”. (Cugno, Buchi, 2015)
L’infrastruttura relazionale solida di queste imprese è una delle caratteristiche che ha consentito loro di sopravvivere a due guerre mondiali, a recessioni, crisi globali e cambiamenti di contesto e tecnologici. Inoltre, ha garantito la continuità attraverso le generazioni, promuovendo l’innovazione e l’evoluzione dei prodotti e dei servizi grazie alle relazioni con il territorio, il contesto internazionale, i clienti e gli stakeholder.
In un’economia caratterizzata dalla YOLO Economy e dalla Great Resignation, le organizzazioni che sopravvivranno e prospereranno saranno quelle che riusciranno a costruire e mantenere un’infrastruttura relazionale solida. Investire nel potenziamento delle relazioni professionali, nella creazione di un ambiente di lavoro inclusivo, collaborativo e sostenitore, e nella promozione di un senso di appartenenza e di scopo condiviso sarà la chiave per attrarre e trattenere i talenti, garantire l’agilità e la resilienza dell’organizzazione e creare valore nel lungo termine. L’infrastruttura relazionale non è solo un’opzione, ma una necessità per affrontare le sfide attuali e future dell’economia e della società, mettendo le organizzazioni sulla via della sostenibilità e della prosperità.