Da un articolo di Panorama di questa settimana: “Imparate in fretta questa parola: coachee. Perché molti di voi lo sono già e chi non è entrato nel gruppo lo farà probabilmente presto. In italiano coachee sta per cliente di un coach.
Siamo circondati: in un momento storico in cui l’affermazione personale sembra un obbligo, il coach è diventato quasi indispensabile se si vuole vincere nella vita”.
Io di lavoro faccio questo, il coach. Non mi sono improvvisato, ho studiato, sto studiando e continuo a fare ricerca.
Mi fa piacere scoprire che, un settimanale conosciuto come Panorama, abbia fatto un’analisi attenta della professione del coach.
Sottolineando il fatto che in Italia “in assenza di un’albo che regolamenti la professione, i coach sono per la maggior parte riuniti in associazioni, la più importante delle quali è la ICF, International Coaching Federation. L’importante è rivolgersi a coach che abbiano seguito corsi seri. Ora purtroppo li vendono anche su Groupon a 30 euro.
La ICF si è invece dotata di linee guida e di un codice etico rigoroso.”
Quello che consiglio a chi è alla ricerca di un coach (business, life, mental…) è di verificare la professionalità della persona a cui affidate i vostri obiettivi; non deve essere un improvvisato che segue la moda del momento e diventa coach per “arrotondare”; assicuratevi che abbia anni di esperienza alle spalle, che sia accreditato presso un’associazione riconosciuta.