Le aziende stanno per affrontare una serie di cambiamenti che richiedono una solida coesione e la capacità di utilizzare e far crescere le proprie competenze interne in maniera autonoma. La capacità di auto-sviluppo dell’azienda è efficiente in termini di costi e anche più efficace perché le aziende spesso hanno già nella loro struttura la maggior parte delle risorse che servono loro. A volte sono concentrate in alcune persone chiave e hanno solo la necessità di farle crescere ed estendere a tutta la popolazione aziendale.
La metodologia attualmente più utilizzata per l’auto-sviluppo delle competenze aziendali consiste nel costituire un programma di mentoring interno.
SERVIZI
Mentoring
L’auto-sviluppo aziendale per rafforzare la propria leadership sul mercato
L’autosviluppo tramite Mentoring interno
Un programma di Mentoring è un processo circolare e continuo in cui vengono riconosciute alcune figure aziendali che hanno competenze, comportamenti, abitudini, valori e approcci che l’azienda reputa fondamentali per il proprio successo. Questi individui (che chiameremo “Mentor”) vengono affiancati ad altri individui (che chiameremo “Mentee”) per velocizzarne il loro sviluppo e ampliare la popolazione aziendale in possesso delle competenze ritenute vitali per l’azienda.
Le relazioni di sviluppo interno
Ogni Mentor affianca un Mentee in una relazione di sviluppo e apprendimento che in realtà si è rilevato essere reciproco: numerose ricerche a livello internazionale hanno infatti dimostrato che mentre il Mentee apprende, anche il Mentor sviluppa ancora di più le proprie competenze ed esprime ancora meglio il proprio potenziale.
Tipicamente i Mentor rafforzano anche la propria leadership e riescono ad avere maggior impatto sui propri collaboratori orientandoli al raggiungimento dei propri obiettivi insieme a quelli organizzativi.
Ogni coppia ha un obiettivo di sviluppo individuale ma anche degli obiettivi comuni che rafforzano collettivamente le competenze fondamentali per l’organizzazione.
Il processo è circolare perché, terminato un ciclo di apprendimento, i Mentor possono seguire altri Mentee e, spesso, i Mentee diventano a loro volta dei Mentor per altri individui.
I Mentor non devono insegnare o consigliare ma fungere da role model a cui ispirarsi. I Mentor più efficaci sono quelli che sanno entrare in conversazioni orientate allo sviluppo, sapendo fare domande aperte, favorire la riflessione, fornire feedback orientati allo sviluppo, mettendo a disposizione la propria esperienza, quando serve, tramite lo story telling.
Queste competenze vengono passate ai Mentor all’inizio e durante il programma, aiutandoli a riflettere sulle migliori tecniche per affiancare i loro Mentee. Anche ai Mentee viene spiegato come utilizzare la relazione di Mentoring nell’ambito del loro sviluppo professionale.
L’inizio del Programma
La prima domanda chiave è: cosa vuole ottenere l’azienda? Oppure: dove vuole arrivare?
La seconda domanda chiave è: quali sono le competenze, i comportamenti, gli approcci, le abitudini e i valori che, se venissero adottati da tutta la popolazione aziendale, permetterebbero all’azienda di arrivare dove vuole arrivare?
La terza domanda chiave è: chi è già in possesso di queste caratteristiche?
Questi individui saranno i Mentor del programma.
I benefici collaterali
Questi programmi non hanno solo la funzione di far evolvere la cultura organizzativa. A volte servono, al contrario, per stabilizzarla oppure ad integrare più culture in seguito ad acquisizioni e integrazioni fra aziende.
Ci sono però tutta una serie di effetti collaterali positivi: nelle aziende in cui sono in funzione i programmi di mentoring si ha una maggior collaborazione e comunicazione fra funzioni diverse, una maggior fiducia reciproca, una leadership più risonante, una maggior capacità di gestire i conflitti lavorativi e quindi una minor conflittualità relazionale. La stabilità organizzativa aumenta, riducendosi i continui cambi organizzativi alla ricerca della configurazione organizzativa perfetta che mai arriverà. Anche il turn over si riduce e, da un’organizzazione caotica si arriva ad una coesione e stabilità organizzativa che permette all’azienda di esprimere tutte le proprie potenzialità.